INTERVISTA A CEO E HR. MODELLI, VALORI E PROFILI VINCENTI POST VIRUS
Covid-19 ha accelerato alcuni processi di lavoro già avviati ma che tardavano a svilupparsi. Abbiamo parlato, sbagliando, di smart working..in realtà abbiamo applicato il telelavoro. E’ vero: abbiamo parlarto da remoto evitando di viaggiare e inquinare; lo abbiamo fatto h24, senza fusi orari. Tuttavia, il vero smart working richiederà ulteriori sforzi: architettonici - per il layout degli spazi, informatici - per le infrastrutture tecnologiche, e non per ultimi giuslavoristici - per la revisione dei contratti di lavoro.
Dalle interviste è emerso che “imprenditori e manager si sono fermati a riflettere sulla scala dei valori e sulle priorità della vita, mettendo prima la salute e poi il lavoro”. Di fatto, una così profonda sintonia tra datori di lavoro e lavoratori non ha precedenti. In via definitiva, è possibile affermare che “imprenditori e manager sanno che la soluzione non è garantire un reddito, ma creare un lavoro che produca il reddito per l’impresa e i suoi lavoratori”.
Secondo alcuni intervistati, il management della rinascita avrà sempre più soft skill. Egli sarà più filosofico/umanistico” e meno “meccanicistico/ingegneristico”. Queste sono alcune delle caratteristiche del manager vincente segnalate dagli intervistati: “cavarsela con scarsità di risorse, in un contesto sostenibile a lungo termine, per rendere questo mondo un posto migliore. Pensare e agire in modalità agile e digitale; con strutture snelle; con al primo posto la persona e il signor cliente; cliente che avrà sempre meno intermediari, grazie a un contatto diretto con l’azienda tramite i social e altri strumenti di comunicazione diretta; si rafforzeranno le partnership con clienti e fornitori, che ci daranno il polso della situazione e le linee guida. Capace di interpretare i segnali interni ed esterni per rinnovare continuamente l’offerta di beni e servizi e le modalità di lavoro, per la soddisfazione dei lavoratori e dell’azienda, dovendo gestire contratti di lavoro più flessibili, innovativi e personalizzabili. Sa interpretare le nuove aspettative delle persone e riorganizzare l’azienda, sapendo che non esisteranno più alcune figure di supporto”.
Si presterà maggiore attenzione ai protocolli sanitari e di messa in sicurezza senza penalizzare la produttività. Non necessariamente regole, ma modelli organizzativi più agili. In pratica muterà il layout degli uffici, passando dagli spazi condivisi a quelli personali, assegnati talvolta a sistemi di prenotazione. “Grazie al Covid abbiamo acquisito nuove e sane abitudini che speriamo di mantenere anche dopo. Il welfare e il wellness delle persone non era nelle corde di tutti, ma mentre prima era ancillare, adesso è ai primi posti nell’agenda di lavoro”.
Infine emergerà, prepotente, la necessità di accelerare verso la piena digital transformation, formando le persone a nuovi comportamenti da tenere a partire dagli uffici fino alle fabbriche arrivando alle filiere esterne. “Una grande opportunità di trasformazione culturale, non solo per chi si occupa di ICT e networking, ma per chiunque, dalle imprese alle scuole, alle famiglie, al sistema Paese”.
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AUTORI VARI Fonte:SPECIALE HBR ITALIA GESTIRE LA CRISI
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